Il cancro del pancreas è uno dei tumori con la prognosi più sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni di appena il 5%.La diagnosi spesso arriva in fase avanzata di malattia, quando il tumore non può più essere trattato chirurgicamente.

Sebbene si collochi al 12° posto per incidenza tra tutti  i tumori a livello mondiale nel 2018, il cancro al pancreas è al 7° posto per mortalità.² Rapportato alle dimensioni della popolazione, il numero di nuovi casi sta aumentando considerevolmente nei paesi industrializzati e in particolare in Europa (soprattutto Francia, Belgio, Germania, nonché Europa centrale e orientale), Nord America, Australia e Nuova Zelanda.

Sebbene le cause siano ancora in gran parte sconosciute, il fumo e il consumo eccessivo di alcol ne influenzano lo sviluppo, come anche diete ad alto contenuto di grassi e proteine, obesità e diabete. Tuttavia, molti casi si verificano in assenza di questi fattori, anche nelle persone di età superiore ai 50 anni. Dal 5 al 10% dei casi1, si osserva una predisposizione familiare. Anche alcune mutazioni genetiche ne sono responsabili – come BRCA2 – coinvolte anche nello sviluppo del cancro al seno e alle ovaie.

La prognosi sfavorevole del cancro del pancreas è in gran parte riconducibile alla sua diagnosi tardiva: il paziente inizia a percepire i primi segni quando il cancro è già in una fase avanzata. Solo al 20% dei pazienti viene diagnosticato uno stadio ancora operabile: tra questi, il tasso di sopravvivenza raggiunge il 20% cinque anni dopo la diagnosi – contro il 5%1 degli stadi avanzati, operabili o no.

Tra gli altri, i sintomi includono perdita di appetito, perdita di peso e mal di stomaco, che può estendersi ai lati e alla schiena. Se il tumore colpisce la testa del pancreas, provoca la compressione del dotto biliare comune, che trasporta la bile dal fegato all’intestino. La bile entra quindi in circolazione, con conseguente ingiallimento degli occhi e della pelle (ittero), urina di colore scuro e talvolta prurito della pelle.

La diagnosi si basa in primo luogo sull’imaging, un’ecografia addominale, seguita da una TAC. La prima aiuta a definire le dimensioni del tumore e la sua possibile estensione sotto forma di metastasi, verso i gangli, il fegato o le ossa. La diagnosi è confermata dall’analisi della massa tumorale, per i tumori operabili, o dalla biopsia, per i tumori inoperabili.

CHIRURGIA, L’UNICA POTENZIALE CURA

La decisione di operare il paziente dipende dalle dimensioni e dalla posizione del tumore, nonché dalle condizioni generali del paziente (età, presenza di altre malattie). Quando è interessata la testa del pancreas, una procedura chirurgica nota come “Procedura di Whipple” include la rimozione non solo di questa sezione, ma anche di quelle situate nelle vicinanze: dotto biliare comune, sezioni adiacenti dello stomaco e dell’intestino. È un intervento chirurgico importante che non può essere sopportato da tutti i pazienti.

CHEMIOTERAPIA, UN’ALTERNATIVA TERAPEUTICA

La chemioterapia è sistematica nei pazienti con cancro del pancreas, indipendentemente dal fatto che siano stati operati o meno, in quanto i farmaci utilizzati bloccano la proliferazione delle cellule: essi prendono di mira le cellule in rapida divisione, come quelle tumorali.

Dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia è definita come “adiuvante”: cerca di eliminare le cellule tumorali residue e quindi prevenire le ricadute. In alcuni casi, può essere somministrata prima della chirurgia, al fine di ridurre le dimensioni del tumore e renderlo operabile: in questo caso si parla di chemioterapia “neo-adiuvante”. In assenza di intervento chirurgico, la chemioterapia aiuta a controllare il tumore e alleviare i sintomi. Quando la malattia è in una fase avanzata, spesso è basata sulla combinazione di diversi farmaci per combinare le loro azioni e la loro efficacia.

Anche la radioterapia può essere utilizzata, in combinazione con la chemioterapia, quando il tumore è localmente avanzato ma non operabile e anche per trattare metastasi ossee spesso molto dolorose.

E SERVIER?

Servier ha fatto dell’oncologia una delle sue priorità, investendo in quest’area oltre il 50% del suo budget di ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di diventare un’azienda di riferimento per la terapia di tumori difficili da trattare.

La strategia di ricerca e sviluppo in oncologia del Gruppo si concentra sullo studio di nuovi principi attivi coinvolti nel metabolismo tumorale a livello dell’apoptosi e dell’immunoterapia.

RICORDA

STILE DI VITA SANO: la prevenzione tumorale si basa su uno stile di vita sano, smettendo di fumare, adottando una dieta equilibrata e facendo regolarmente attività fisica.

FATTORI EREDITARI: importante studiare l’ereditarietà di questo tipo di tumore.  L’analisi genetica è raccomandata ai parenti di primo e secondo grado e la valutazione del rischio genetico dovrebbe essere offerta anche ad altri membri della famiglia.

BIOMARCATORI PRECOCI: sono in corso molti studi per identificare biomarcatori precoci che potrebbero anticipare la diagnosi di cancro al pancreas e, quindi, migliorare il futuro di questi pazienti.

1Fonte: Guida alle malattie a lungo termine (ALD), cancro al pancreas, novembre 2010, Autorità nazionale francese per la salute (HAS).

2Fonte: Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Globocan 2018, OMS.