Il clima, una delle principali questioni a livello globale, è oggetto di forti impegni da parte di Stati, Aziende e singoli cittadini.
Molte nazioni si stanno mobilitando a favore della carbon neutrality: Francia, Gran Bretagna e Giappone si sono posti obiettivi entro il 2050 e la Norvegia entro il 2030. Anche le aziende stanno cercando di ridurre la loro carbon footprint,impegnandosi a ridurre le loro emissioni di gas serra.
CONSAPEVOLEZZA COLLETTIVA
Il 2019 è stato caratterizzato da molte manifestazioni di cittadini a favore della protezione del pianeta. Particolarmente attivi, i giovani si sono uniti attorno a movimenti, come Youth for Climate o Fridays for Change. In molti paesi, la questione climatica gioca un ruolo anche nelle scelte di consumo quotidiane all’interno di ogni famiglia, come, ad esempio, la tendenza “zero waste” (zero rifiuti), che mira a ridurre l’inquinamento legato al trattamento dei rifiuti o “consumo locale e stagionale“, per limitare l’impatto legato al trasporto e alla coltivazione in serra. L’impegno per il clima coinvolge anche l’energia, con lo sviluppo di energie rinnovabili o la costruzione dei cosiddetti edifici ad energia positiva, cioè edifici che producono più energia di quella di cui hanno bisogno per funzionare.
LA PRIORITÀ: RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS CLIMALTERANTI
I più recenti modelli scientifici evidenziano l’ovvio legame tra gas a effetto serra e cambiamenti climatici. Secondo l’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), pubblicato nel novembre 2019, gli Stati dovrebbero triplicare il livello complessivo del loro impegno entro il 2030 per mantenere gli aumenti di temperatura al di sotto dei 2°C. Dei quattro scenari sviluppati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il più ambizioso – e l’unico in grado di raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi – richiederebbe una riduzione immediata delle emissioni di gas serra di circa il 10% all’anno. Questo è considerato molto improbabile dalla comunità scientifica. Gli scenari più probabili indicano un aumento della temperatura superiore a 3°C.
L’ERA DELLE BASSE EMISSIONI DI CARBONIO NELLE AZIENDE
Di fronte alle sfide del cambiamento climatico, gli attori economici si stanno mobilitando al fianco di Stati e cittadini. Le iniziative per ridurre le emissioni di gas serra si moltiplicano. Sono strutturati secondo standard come la ISO 50001 sulla gestione dell’energia o la certificazione Landfill Free, che attesta il riutilizzo o il riciclo di almeno il 90% dei rifiuti provenienti da un sito industriale. In Francia, le aziende con oltre 500 dipendenti devono anche eseguire una valutazione del carbonio ogni quattro anni. Questa analisi può quindi essere utilizzata come base per lo sviluppo di una strategia per le emissioni di gas serra. La convergenza di azioni e impegni deve consentire di limitare l’aumento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera, nella speranza di raggiungere gli scenari più ottimistici dell’IPCC.
In Francia, le aziende con oltre 500 dipendenti devono anche eseguire una valutazione del carbonio ogni 4 anni. Servier è una delle 348 aziende globali la cui strategia di riduzione delle emissioni è stata convalidata da SBTi.
L’obiettivo di Servier: riduzione del -25% delle emissioni di gas serra entro il 2030.
UN’AMBIZIOSA STRATEGIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO
Il primo passo nell’approccio Servier Climate Commitment è stato una valutazione delle emissioni del Gruppo. Questa valutazione è stata effettuata per il periodo 2015-2016. I risultati di Servier hanno mostrato un’emissione complessiva annua di 1.014.000 tonnellate di CO2 equivalente. Queste emissioni sono suddivise in tre campi:
1. le emissioni dirette del Gruppo (carburanti, emissioni dei veicoli del Gruppo, emissioni fuggitive, processi industriali, ecc.) rappresentano il 6% delle emissioni totali;
2. le emissioni indirette del Gruppo (elettricità, calore, vapore, ecc.) rappresentano il 5% delle emissioni totali;
3. tutte le altre emissioni indirette (acquisti di materie prime, trasporto merci, gestione dei rifiuti, viaggi dei dipendenti, ecc.) rappresentano l’89% delle emissioni totali.
RIDUZIONE DEL 25% DELLE EMISSIONI ENTRO IL 2030
In linea con il COP21 e gli impegni dell’Accordo di Parigi, la strategia del Gruppo è quella di ridurre le emissioni di CO2 globale del 25% entro il 2030, ovvero una riduzione di 251.282 tonnellate di CO2. In dettaglio, il taglio dei punti 1 e 2 sarebbero necessari per ridurre le loro emissioni di CO2 di 28.900 tonnellate e il punto 3 per una riduzione di 222.382 CO2 tonnellate metriche equivalenti. Questi obiettivi di riduzione saranno metodicamente ripartiti per ogni voce di emissione (energia, trasporti, imballaggi, acquisto di materie prime, ecc.). Misure efficaci sono già state adottate in diversi settori. In termini di trasporto a valle (dal sito produttivo ai distributori), la sostituzione degli aeromobili via mare tra il 2016 e il 2019, se sostenuta, consentirà di ridurre l’impronta di carbonio di 12.742 CO2 equivalente entro il 2030, ossia il 75% dell’obiettivo finale in questo settore.
RAPPORTO CSR 2019
Il report sottolinea il contributo del team CSR alla performance del Gruppo. Illustra inoltre l’impegno di Servier per un approccio CSR strutturato e creatore di valore. CSR Report 2020 (servier.it)
Fonti:
http://www.rfi.fr/fr/zoom/science/20191227-climat-environnementcatastrophes-naturelles-etude-2019