L’ipertensione è una malattia cronica in costante aumento in tutto il mondo e principale causa di morbilità e mortalità secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questa malattia, le cui conseguenze possono essere importanti, può essere tenuta sotto controllo se diagnosticata precocemente e trattata in modo appropriato.

I valori della pressione si riferiscono alla contrazione e al rilassamento del cuore: sono espressi in millimetri di mercurio e non devono superare 140 per la massima e 90 per la minima. Se il valore è di 120/80 significa che la pressione sanguigna è nella norma.

Ogni anno, l’ipertensione è responsabile di circa 9,4 milioni di decessi in tutto il mondo. Si stima che sia responsabile del 62% degli ictus e che il 29,2% della popolazione adulta soffrirà di questa condizione entro il 2025, pari a 1,56 miliardi di persone con un aumento del 60% in 25 anni.

L’ipertensione aumenta il rischio di insufficienza cardiaca, infarto miocardico, arteriopatia obliterante degli arti inferiori (restringimento delle arterie delle gambe) e insufficienza renale.

NESSUN SEGNALE DI AVVERTIMENTO

Non si percepisce il flusso sanguigno del proprio corpo. Poiché l’aumento di pressione sanguigna non determina sintomi specifici, soprattutto all’inizio, sono essenziali controlli regolari (veloci, indolori, dal riscontro immediato). Inoltre, è possibile controllare il valore della pressione sanguigna in modo autonomo grazie ai nuovi dispositivi medici e discutere poi i risultati con il proprio medico.

MOLTEPLICI FATTORI DI RISCHIO

Mentre i fattori che influenzano la pressione sanguigna sono diversi, medesime sono invece le loro conseguenze. La pressione sanguigna elevata indebolisce e irrigidisce le arterie, favorendo lo sviluppo di placche (depositi di colesterolo sulle pareti delle arterie). La convergenza di questi fattori riduce la libera circolazione del flusso sanguigno e aumenta il lavoro del muscolo cardiaco che combatte la resistenza arteriosa. Nei pazienti ipertesi, le arterie sono fragili e il cuore è sottoposto a ulteriore sforzo.

Per alcuni fattori di rischio non si può fare nulla.

Tra questi:

  • l’età, infatti il 40% dei 65enni e il 90% degli 85enni soffrono di ipertensione;
  • la storia familiare, che raddoppia il rischio di ipertensione e può colpire i pazienti più giovani;
  • alcune malattie o trattamenti che, indirettamente, aumentano il rischio di ipertensione, come l’insufficienza renale o l’ipertiroidismo.

E SERVIER?

4° Azienda a livello mondiale e 2° in Europa, Servier si occupa da più di 60 anni delle malattie cardiovascolari e in particolare dell’ipertensione, con farmaci utilizzati da milioni di pazienti in tutto il mondo. Poiché i profili dei pazienti ipertesi sono diversi, vengono proposte soluzioni per personalizzare i trattamenti e adattarli alle diverse fasi della malattia.

Con l’obiettivo di rispondere alle diverse esigenze dei pazienti ipertesi e di semplificarne la cura, Servier sta lavorando a nuove combinazioni di molecole anti-ipertensive, che permettono di combinare l’efficacia di due o tre farmaci in una sola compressa o capsula. Il Gruppo sta anche sviluppando “polipillole”, che includono, per esempio, un trattamento anti-ipertensivo e un trattamento anti-colesterolemico nella stessa compressa.

Sono disponibili applicazioni e siti web per monitorare il trattamento, fornire consigli sull’alimentazione e sull’attività fisica utili a controllare l’ipertensione.

In questo senso, il sito web www.alcuoredelladerenza.it sviluppato dal Gruppo Servier in Italia, offre informazioni sulle malattie croniche cardiovascolari e sull’importanza dell’aderenza alle terapie.

RICORDA

1.     Consulta regolarmente il medico: sebbene esistano farmaci efficaci, se l’ipertensione non viene diagnosticata, non può essere trattata.

2.     Segui la cura correttamente e sii aderente: questo è essenziale per controllare efficacemente la tua ipertensione.

3.     Fidati delle persone che ti stanno vicino: sono nella posizione migliore per individuare i segni premonitori dell’ipertensione e incoraggiarti ad essere aderente alla terapia.